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V. Casarano: E' polemica con la Gazzetta

26 novembre 2007

Riportiamo integralmente i due articoli apparsi oggi sulla Gazzetta del Mezzogiorno edizione di Lecce riguardanti la polemica scatenatasi in settimana tra la società della Virtus Casarano e il corrispondente dell "Gazzetta del Mezzogiorno". Il nostro intento è puramente informativo quindi se dovessero esserci repliche da parte della dirigenza casaranese ne renderemo conto con la stessa prontezza.

A cura di: Gazzetta del Mezzogiorno

«Prego, si accomodi da quella parte, qui oggi il posto è già occupato».
Due distinti signori con la divisa sociale della Virtus Casarano hanno chiesto al nostro collega Oronzo Russo di allontanarsi dal posto in tribuna stampa che occupa da quasi 30 anni. E, solidarizzando con lui, si è allontanato dalla tribuna anche il collega di Quotidiano Attilio Palma.
L’unica colpa di Russo è quella di aver riportato le dichiarazioni dei tifosi, secondo i quali la squadra è composta da «pezzi d’antiquariato».
A fine partita la società ha fatto sapere che dirigenti, tecnici e calciatori hanno adottato il silenzio stampa in segno di protesta per l’articolo apparso lo scorso 20 novembre.
Il presidente regionale dell’Ussi (Unione stampa sportiva), Antonio Guido, «nel testimoniare solidarietà al giornalista Oronzo Russo ed esprimere lo sdegno per l’assurdo comportamento tenuto dal Casarano», intende rivolgersi al presidente pugliese della Figc, Vito Tisci, «per consentire a tutti i colleghi il libero e tranquillo svolgimento del loro lavoro».

A cura di: Angelo Sabia

Con i «diné», come direbbero a Milano, non si compra tutto. Figurarsi che ne ha dovuto prendere atto perfino una fra le più note carte di credito del pianeta.
Qualcuno, per cortesia, lo spieghi a Paride De Masi, patron del Casarano, imprenditore e innovatore di successo, che ieri ha inviato due steward della società in tribuna stampa per chiedere al giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno di accomodarsi altrove.
Lesa maestà si sarebbe detto una volta: i giornalisti debbono stare al guinzaglio, impomatati e in livrea. Guai a riportare qualcosa che non sia in linea con la voce del padrone.
Diritto di cronaca, diritto d’opinione? Chiacchiere, sembra pensare il Patron dell’energia alternativa, guai a chi disturba il manovratore.
Così il nostro Oronzo Russo, «reo» di aver riferito compiutamente le opinioni dei tifosi sul momento-no della squadra, («una squadra d’antiquariato») ha preso la via degli spalti. Neppure il presidente Berlusconi ha mai osato tanto. E dire che sui «senatori» del Milan gli sfottò si sono sprecati.
E poco importa se lo stesso De Masi fosse stato più volte sollecitato ad un replica. Il silenzio degli offesi.
Rotto soltanto su un sito web cittadino, buono per «bacchettare» indisturbato la Gazzetta.
Ci sono cose che non hanno prezzo, recita lo slogan della famosa carta di credito. Inutile ribadire che non ha prezzo la dignità delle persone e la libertà di manifestare liberamente le proprie idee.
E’ il caso, dunque, che il presidente De Masi - che sulla questione non ha inteso rilasciare alcuna dichiarazione - si tranquillizzi un tantino. E rinunci alla testa del giornalista «incriminato», già pretesa ieri nel corso di una conversazione telefonica.
Un uomo, come lui, che ambisce a grandi traguardi, dovrebbe benedire le critiche. Aiutano a migliorare.

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