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Asd Francavilla: Parla Gigi Galeandro

19 marzo 2008
Da: Asdfrancavillacalcio.com

E’ il perno centrale dell’attacco del Francavilla dei record, l’uomo a cui spetta spesso e volentieri il lavoro sporco, quello di difendere palla, guadagnarsi falli, far salire la squadra e fare da sponda per gli inserimenti dei rapidi compagni del reparto offensivo.
Stiamo parlando di Luigi Galeandro (nella foto) da Taranto detto Gigi, classe 1981, che nel frattempo, oltre a prodigarsi per la squadra, le sue reti le fa e le ha sempre realizzate. Dodici quelle messe a segno finora quest’anno (di cui cinque su rigore, altra sua specialità), a conferma di un contributo importante anche in zona-gol.
Gigi Galeandro, i tuoi detrattori ti rimproverano forse una tecnica non sopraffina e di non realizzare valanghe di reti; in compenso, però, svolgi un tipo di lavoro come probabilmente nessun altro centravanti in Eccellenza sa fare. Prendere o lasciare insomma?
Ogni calciatore, qualunque sia il suo ruolo, ha le sue caratteristiche. La società ha voluto puntare su di me, conoscendo virtù e difetti. Non siglo valanghe di reti, però in diversi casi ho messo i miei compagni di reparto nelle condizione di fare gol. Nel mondo del calcio le critiche ci sono sempre e servono ad alimentare la passione, guai se non fosse così. Un ringraziamento di vero cuore lo vorrei fare al presidente Distante e al vice-presidente Donatiello, i quali hanno creduto e puntato su di me, nonostante qualche addetto ai lavori non ci tenesse più di tanto.

Dopo gli esordi promettentissimi nelle giovanili del Taranto, un lungo stop ha rallentato la tua esplosione. Vogliamo raccontare cosa è successo?
E’ stata una follia di gioventù che mi ha segnato parecchio. Sono stato fermo per due anni, causa una squalifica rimediata nella stagione 2000/01, quando militavo nella fila del San Giorgio Jonico in Eccellenza. Essendo ancora uno juniores, il sabato prima dello spareggio promozione contro il Manduria, fui convocato per disputare la partita con la formazione juniores. Fu proprio nel corso di questa gara che, dopo una decisione arbitrale da me non condivisa, sputai all’indirizzo dell’arbitro. Rimediai due anni di squalifica che sono stati difficilissimi da trascorrere.

Adesso hai rimpianti per una carriera che avrebbe potuto essere ancora più ricca di soddisfazioni?
Preferisco non pensarci per evitare di piangermi addosso. Per fortuna sono ritornato a calcare i campi di gioco e questo è importante. Forse qualche occasione l’ho persa, però in fondo ora qualche soddisfazione me la sto togliendo.

Possiamo dire che, a livello personale, questo è l’anno della tua definitiva consacrazione?
Vincere un campionato, con i debiti scongiuri, è una grandissima soddisfazione. Sono ancora giovane e punto a cercare sempre qualcosa di più. Vedremo, se magari potessi vincere qualche campionato di categoria superiore sarebbe ancora più gratificante, altrimenti potrei ritenermi lo stesso soddisfatto.

Francavilla ormai a un passo dalla D: un’annata straordinaria condita da una serie di record che dimostrano come questo successo sia pienamente meritato. Quali sono secondo te i segreti di questo super Francavilla?
Il segreto più importante è il gruppo di atleti eccezionali di cui il Francavilla dispone e il sapiente lavoro svolto da mister Francioso e dai suoi collaboratori.

Il 2 aprile appuntamento decisivo in coppa Italia contro il Volla: quanto ci credete?
Ci crediamo molto, la fase nazionale della Coppa Italia è un’occasione prestigiosa e la finale del Flaminio è uno degli obiettivi a cui sia il presidente, sia la società che la città tengono molto. Noi ce la metteremo tutta per arrivare più avanti possibile.

Hai la fortuna di avere come partners d’attacco Pasquale Maiorino e Mirko Delìa, i migliori under di tutta l’Eccellenza. Un giudizio su ognuno dei due.
Non credo che ci siano aggettivi per descrivere questi due ragazzi. Averli accanto non è una fortuna da tutti. Pasquale lo conosco benissimo perché, essendo come me di Taranto, viaggiamo insieme. E’ un ragazzo dotato di una tecnica eccezionale, capace di trovarti in qualsiasi momento la giocata giusta e mandarti in rete. Sono sicuro che farà strada nel mondo del calcio e glielo auguro di vero cuore, sinceramente è sprecato vederlo in queste categorie. Mirko Delìa è pure lui un ragazzo promettente, ciò che mi rammarica di più è di non aver avuto la possibilità di averlo avuto affianco più assiduamente in questo campionato, a causa dei problemi fisici che lo hanno continuamente attanagliato. E nonostante ciò ha sempre stretto i denti e dato il massimo alla causa. I suoi 11 gol confermano tutto ciò.

Per concludere, il tuo futuro: è ancora in biancazzurro?
Spetta alla società prendere decisioni del genere. Io qui mi trovo benissimo e non disdegnerei se fossi riconfermato anche il prossimo anno, ovviamente in serie D.

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